Chat Gratis
I Figli Del Buio
Riduci
Di più
- Messaggi: 2199
- Ringraziamenti ricevuti 146
15 Anni 3 Mesi fa #2418
da LaDea
I Figli Del Buio è stato creato da LaDea
SAN FRANCISCO – Vicenda dai contorni incredibili in California: una donna di 29 anni rapita quando ne aveva 11 ha vissuto per tutto questo tempo prigioniera del suo rapitore, dal quale ha avuto due figlie.
Sento le voci degli angeli», cantava Philipp Garrido quando pregava nella baracca del suo giardino. Sì angeli, angeli innocenti e figli dell'orrore. In quella baracca infatti c'era Jaycee Dugard, scomparsa il 10 giugno del 1991 nei pressi della sua casa a Concord (California) all'età di 11 anni, con le sue due bambine avute dall'uomo che per 18 anni l'ha tenuta prigioniera. L'identità della ragazza è stata confermata dalla polizia californiana così Philipp Garrido, 58 anni e la moglie Nancy, 55, sono stati arrestati. Ci sono voluti tre giorni per giungere alla verità. Tutto è iniziato martedì scorso quando Garrido è stato fermato per un controllo dalla sicurezza dell'università di Berkley mentre distribuiva volantini religiosi.
Da qui la scoperta che l'uomo era in libertà vigilata e aveva una fedina penale disseminata di precedenti penali per abusi sessuali. Viene quindi convocato nella stazione di polizia di Concord, dove si presenta con la moglie Nancy, due ragazze di 11 e 15 anni e Alissa. Come in un vecchio noir nessuna macchina della verità, solo l'intuito di un investigatore. Tante volte era stato a casa di Garrido, ma mai aveva notato la presenza della donna o delle due ragazze. Interrogata per ore Alissa alla fine ha ceduto: «Sono Jaycee Dugard e loro sono le mie figlie». Diciotto anni di buio da quella mattina del 10 giugno quando la ragazza aspettava l'autobus per andare a scuola. Un auto si ferma e due persone, Nancy e Philipp, le portano via tutto: l'affetto della famiglia e l'innocenza dell'infanzia. Il patrigno di Jaycee, Carl Probyn, assistette alla scena, ma non riuscì a salvarla: «È un miracolo. Sembra normale, ha detto a mia moglie che ricorda tutto. Avevo perso la speranza, pensavo che sarebbe stato bello riaverla e catturare le persone che l'avevano presa solo per chiedergli perché», ha detto appena appresa la notizia. L'hanno sentita Jaycee e presto lui e la mamma della ragazza potranno riabbracciarla.
Un villetta normale, un paese normale: Antioch è una città di pendolari che vanno a lavorare a San Francisco e Oackland. Nessun vicino aveva mai notato nulla di strano, ma dietro quella staccionata c'era l'inferno ben nascosto da Garrido, fanatico religioso che aveva fatto della baracca di Jaycee la sua stamperia. Era lei a preparare i suoi volantini inneggianti al rispetto e l'amore di Dio perché «io parlo con le anime», scriveva in un blog. E invece era la sua l'anima più corrotta, quella che non sapeva rispettare e amare nè Jaycee nè i due angeli nati dai continui abusi a cui Philipp sottopenava la ragazza. La speranza è che le tre donne possano aprire finalmente le loro ali e riappropiarsi della normalità.
Ma come possono riuscirci?
Sento le voci degli angeli», cantava Philipp Garrido quando pregava nella baracca del suo giardino. Sì angeli, angeli innocenti e figli dell'orrore. In quella baracca infatti c'era Jaycee Dugard, scomparsa il 10 giugno del 1991 nei pressi della sua casa a Concord (California) all'età di 11 anni, con le sue due bambine avute dall'uomo che per 18 anni l'ha tenuta prigioniera. L'identità della ragazza è stata confermata dalla polizia californiana così Philipp Garrido, 58 anni e la moglie Nancy, 55, sono stati arrestati. Ci sono voluti tre giorni per giungere alla verità. Tutto è iniziato martedì scorso quando Garrido è stato fermato per un controllo dalla sicurezza dell'università di Berkley mentre distribuiva volantini religiosi.
Da qui la scoperta che l'uomo era in libertà vigilata e aveva una fedina penale disseminata di precedenti penali per abusi sessuali. Viene quindi convocato nella stazione di polizia di Concord, dove si presenta con la moglie Nancy, due ragazze di 11 e 15 anni e Alissa. Come in un vecchio noir nessuna macchina della verità, solo l'intuito di un investigatore. Tante volte era stato a casa di Garrido, ma mai aveva notato la presenza della donna o delle due ragazze. Interrogata per ore Alissa alla fine ha ceduto: «Sono Jaycee Dugard e loro sono le mie figlie». Diciotto anni di buio da quella mattina del 10 giugno quando la ragazza aspettava l'autobus per andare a scuola. Un auto si ferma e due persone, Nancy e Philipp, le portano via tutto: l'affetto della famiglia e l'innocenza dell'infanzia. Il patrigno di Jaycee, Carl Probyn, assistette alla scena, ma non riuscì a salvarla: «È un miracolo. Sembra normale, ha detto a mia moglie che ricorda tutto. Avevo perso la speranza, pensavo che sarebbe stato bello riaverla e catturare le persone che l'avevano presa solo per chiedergli perché», ha detto appena appresa la notizia. L'hanno sentita Jaycee e presto lui e la mamma della ragazza potranno riabbracciarla.
Un villetta normale, un paese normale: Antioch è una città di pendolari che vanno a lavorare a San Francisco e Oackland. Nessun vicino aveva mai notato nulla di strano, ma dietro quella staccionata c'era l'inferno ben nascosto da Garrido, fanatico religioso che aveva fatto della baracca di Jaycee la sua stamperia. Era lei a preparare i suoi volantini inneggianti al rispetto e l'amore di Dio perché «io parlo con le anime», scriveva in un blog. E invece era la sua l'anima più corrotta, quella che non sapeva rispettare e amare nè Jaycee nè i due angeli nati dai continui abusi a cui Philipp sottopenava la ragazza. La speranza è che le tre donne possano aprire finalmente le loro ali e riappropiarsi della normalità.
Ma come possono riuscirci?
Riduci
Di più
- Messaggi: 2199
- Ringraziamenti ricevuti 146
15 Anni 3 Mesi fa #2433
da LaDea
Risposta da LaDea al topic Re:I Figli Del Buio
Segregata, bruciato uno dei figli
Austria,tre non hanno mai visto la luce
Emergono particolari sempre più agghiaccianti sulla vicenda di Elisabeth Fritzl, la donna tenuta segregata per 24 anni dal padre nella sua casa in Austria. Come ad esempio quello che il settimo figlio nato dall'incesto, quando morì, poco dopo il parto, fu portato via dal padre che ne bruciò il cadavere. Oppure che tre di loro, di 19, 18 e 5 anni, sono sempre vissuti nella cantina-prigione, senza mai vedere la luce del sole.
Questa la terribile storia. Joseph Fritzl, 73 anni, piccolo imprenditore esperto di elettronica ora in pensione ha una famiglia numerosa: dalla moglie Rosemarie ha avuto otto figli. Una, Elisabeth, gli ha dato dei problemi: da ragazzina è scappata due volte di casa, poi, nel 1984, è sparita. Ai vicini il padre ha detto che si era aggregata ad una setta religiosa.
Ma non era vero. Per 24 anni è vissuta nella cantina della sua cosa con i figli avuti via via dal padre incestuoso. Joseph portava loro cibo, acqua e vestiario, ma i figli incarcerati con lei non hanno mai visto il sole o ricevuto alcuna istruzione.
La vicenda shock è venuta alla luce dopo che lo scorso fine settimana la figlia maggiore di Elisabeth, Kerstin, 19 anni, è stata ricoverata in gravi condizioni all'ospedale per una malattia di cui non è stata rivelata la natura. I medici hanno chiesto di parlare con la madre della ragazza, che secondo la versione fornita da Joseph era scomparsa da molti anni.
A quel punto Joseph Fritzl ha fatto ricomparire Elisabeth, dicendo a sua moglie che la donna aveva deciso finalmente di tornare a casa. Ma una volta libera, Elisabeth, che oggi ha 42 anni ma ne dimostra molti di più, ha raccontato il suo calvario alla polizia, dicendo di aver subito le attenzioni sessuali del padre da quando aveva 11 anni e di essere stata attirata dal lui quando ne aveva 19, il 28 agosto del 1984, nello scantinato dello stabile dove il padre aveva un laboratorio, un vasto locale senza finestre, dove è stata drogata e ammanettata. Da lì non è più uscita.
Nel corso degli anni si sono succedute violenze e gravidanze. I due figli più grandi, attualmente di 19 e 18 anni e il più piccolo di cinque, sono sempre rimasti con lei, mentre gli altri tre sono stati adottati dal padre che li aveva fatti trovare alla moglie Rosemarie davanti alla porta di casa.
Joseph Fritzl, immediatamente arrestato, si è chiuso in un mutismo totale. Solo dopo molte ore ha rotto il suo silenzio e ha rivelato l'esistenza di uno scantinato al quale si accede attraverso una piccola porta nascosta, in una parete del suo laboratorio.
Franz Polter, capo dell'unità investigativa criminale, ha spiegato che la porticina poteva essere aperta solo con un meccanismo elettrico del quale solo Fritz conosceva il codice di azionamento. Avuto il codice, gli investigatori sono entrati nello scantinato, suddiviso in diverse camere tutte prive di finestre, col soffitto alto 1,70 metri.
Il portavoce della procura di Sankt-Polten, Gerhard Sedlacek, ha detto che le dichiarazioni di Elisabeth sono ''credibili'' e riversano sulle spalle del padre ''accuse gigantesche''. Elisabeth e cinque dei sei figli nati dall'incesto forzato col padre (tre maschi e tre femmine) sono stati affidati a un'equipe di psicologi. La sesta figlia, Kerstin, è invece in gravi condizioni all'ospedale di Amstetten, dove sta ''lottando con la morte''. Quanto alla moglie di Joseph Fritzl, Rosemarie, la polizia afferma che fosse sempre stata all'oscuro di tutto.
Austria,tre non hanno mai visto la luce
Emergono particolari sempre più agghiaccianti sulla vicenda di Elisabeth Fritzl, la donna tenuta segregata per 24 anni dal padre nella sua casa in Austria. Come ad esempio quello che il settimo figlio nato dall'incesto, quando morì, poco dopo il parto, fu portato via dal padre che ne bruciò il cadavere. Oppure che tre di loro, di 19, 18 e 5 anni, sono sempre vissuti nella cantina-prigione, senza mai vedere la luce del sole.
Questa la terribile storia. Joseph Fritzl, 73 anni, piccolo imprenditore esperto di elettronica ora in pensione ha una famiglia numerosa: dalla moglie Rosemarie ha avuto otto figli. Una, Elisabeth, gli ha dato dei problemi: da ragazzina è scappata due volte di casa, poi, nel 1984, è sparita. Ai vicini il padre ha detto che si era aggregata ad una setta religiosa.
Ma non era vero. Per 24 anni è vissuta nella cantina della sua cosa con i figli avuti via via dal padre incestuoso. Joseph portava loro cibo, acqua e vestiario, ma i figli incarcerati con lei non hanno mai visto il sole o ricevuto alcuna istruzione.
La vicenda shock è venuta alla luce dopo che lo scorso fine settimana la figlia maggiore di Elisabeth, Kerstin, 19 anni, è stata ricoverata in gravi condizioni all'ospedale per una malattia di cui non è stata rivelata la natura. I medici hanno chiesto di parlare con la madre della ragazza, che secondo la versione fornita da Joseph era scomparsa da molti anni.
A quel punto Joseph Fritzl ha fatto ricomparire Elisabeth, dicendo a sua moglie che la donna aveva deciso finalmente di tornare a casa. Ma una volta libera, Elisabeth, che oggi ha 42 anni ma ne dimostra molti di più, ha raccontato il suo calvario alla polizia, dicendo di aver subito le attenzioni sessuali del padre da quando aveva 11 anni e di essere stata attirata dal lui quando ne aveva 19, il 28 agosto del 1984, nello scantinato dello stabile dove il padre aveva un laboratorio, un vasto locale senza finestre, dove è stata drogata e ammanettata. Da lì non è più uscita.
Nel corso degli anni si sono succedute violenze e gravidanze. I due figli più grandi, attualmente di 19 e 18 anni e il più piccolo di cinque, sono sempre rimasti con lei, mentre gli altri tre sono stati adottati dal padre che li aveva fatti trovare alla moglie Rosemarie davanti alla porta di casa.
Joseph Fritzl, immediatamente arrestato, si è chiuso in un mutismo totale. Solo dopo molte ore ha rotto il suo silenzio e ha rivelato l'esistenza di uno scantinato al quale si accede attraverso una piccola porta nascosta, in una parete del suo laboratorio.
Franz Polter, capo dell'unità investigativa criminale, ha spiegato che la porticina poteva essere aperta solo con un meccanismo elettrico del quale solo Fritz conosceva il codice di azionamento. Avuto il codice, gli investigatori sono entrati nello scantinato, suddiviso in diverse camere tutte prive di finestre, col soffitto alto 1,70 metri.
Il portavoce della procura di Sankt-Polten, Gerhard Sedlacek, ha detto che le dichiarazioni di Elisabeth sono ''credibili'' e riversano sulle spalle del padre ''accuse gigantesche''. Elisabeth e cinque dei sei figli nati dall'incesto forzato col padre (tre maschi e tre femmine) sono stati affidati a un'equipe di psicologi. La sesta figlia, Kerstin, è invece in gravi condizioni all'ospedale di Amstetten, dove sta ''lottando con la morte''. Quanto alla moglie di Joseph Fritzl, Rosemarie, la polizia afferma che fosse sempre stata all'oscuro di tutto.
- Hopeless
- Visitatori
15 Anni 3 Mesi fa #2434
da Hopeless
Risposta da Hopeless al topic Re:I Figli Del Buio
Il livello di squallore che la società ha raggiuto è disarmante, che schifo.
Riduci
Di più
- Messaggi: 2199
- Ringraziamenti ricevuti 146
15 Anni 3 Mesi fa #2435
da LaDea
Risposta da LaDea al topic Re:I Figli Del Buio
ci pensi come faranno a superare tutto questo?
come è possibile la violenza nelle mure domestichi lì dove dovresti sentirti più protetta?
come è possibile la violenza nelle mure domestichi lì dove dovresti sentirti più protetta?
- Hopeless
- Visitatori
15 Anni 3 Mesi fa #2436
da Hopeless
Risposta da Hopeless al topic Re:I Figli Del Buio
Rimarrà loro solo l'illusione di una vita serena..
Riduci
Di più
- Messaggi: 2199
- Ringraziamenti ricevuti 146
15 Anni 3 Mesi fa #2463
da LaDea
Risposta da LaDea al topic Re:I Figli Del Buio
l'intervento di psicologi è indispensabile.
Si tratta di ragazzi che sono appunto vissuti nel buio di quattro mura :°
Si tratta di ragazzi che sono appunto vissuti nel buio di quattro mura :°
Riduci
Di più
- Messaggi: 2199
- Ringraziamenti ricevuti 146
15 Anni 2 Mesi fa #2757
da LaDea
Risposta da LaDea al topic Re:I Figli Del Buio
Altri poveri bambini figli del buio
Australia sotto shock Un caso di padre-mostro sconvolge l’Australia: un uomo è stato arrestato a Melbourne con l’accusa di aver tenuto segregata la figlia per 30 anni costringendola ad avere rapporti sessuali da cui sono nati quattro bambini. Lo ha riferito il quotidiano australiano ‘Herald Sun’. I quattro bimbi, uno dei quali è morto poco dopo il parto, sono tutti nati in un ospedale ma sui certificati di nascita non risulta il nome del padre. Un particolare che ha fatto scoppiare una polemica per il mancato controllo delle autorita’ che avrebbero potuto insospettirsi e indagare prima sul caso. Le violenze sulla figlia iniziarono nel 1970, quando la bambina aveva appena compiuto 11 anni. L’incredibile storia e’ venuta alla luce dopo che la donna, oggi 39enne, e’ riuscita a raccontare tutto a un poliziotto. E nonostante il padre-mostro si sia proclamato innocente, a incastrarlo e’ stato il test del Dna che ha provato come in realta’ sia il padre di quelli che lui diceva fossero nipoti. L’uomo comparira’ davanti ai giudici il prossimo novembre. Ora la ragazza vive insieme ai suoi tre figli in un’altra localita’, assistita dai servizi sociali. Una fonte citata dal quotidiano australiano ha paragonato il caso a quello di Josef Fritzl, l’uomo austriaco che tenne segregata per diversi anni la figlia da cui ebbe sette bambini.
Australia sotto shock Un caso di padre-mostro sconvolge l’Australia: un uomo è stato arrestato a Melbourne con l’accusa di aver tenuto segregata la figlia per 30 anni costringendola ad avere rapporti sessuali da cui sono nati quattro bambini. Lo ha riferito il quotidiano australiano ‘Herald Sun’. I quattro bimbi, uno dei quali è morto poco dopo il parto, sono tutti nati in un ospedale ma sui certificati di nascita non risulta il nome del padre. Un particolare che ha fatto scoppiare una polemica per il mancato controllo delle autorita’ che avrebbero potuto insospettirsi e indagare prima sul caso. Le violenze sulla figlia iniziarono nel 1970, quando la bambina aveva appena compiuto 11 anni. L’incredibile storia e’ venuta alla luce dopo che la donna, oggi 39enne, e’ riuscita a raccontare tutto a un poliziotto. E nonostante il padre-mostro si sia proclamato innocente, a incastrarlo e’ stato il test del Dna che ha provato come in realta’ sia il padre di quelli che lui diceva fossero nipoti. L’uomo comparira’ davanti ai giudici il prossimo novembre. Ora la ragazza vive insieme ai suoi tre figli in un’altra localita’, assistita dai servizi sociali. Una fonte citata dal quotidiano australiano ha paragonato il caso a quello di Josef Fritzl, l’uomo austriaco che tenne segregata per diversi anni la figlia da cui ebbe sette bambini.
Tempo creazione pagina: 0.141 secondi