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Le parole non dette
Riduci
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14 Anni 11 Mesi fa #3669
da LaDea
Risposta da LaDea al topic Re:Le parole non dette
Ti sento compagna
nel mio silenzio,
nei pensieri che aprono finestre
e si allargano nel vento polveroso,
che corre marciapiedi di periferia,
portandosi in alto
voci sconosciute.
Ti sento compagna malinconica,
in cerca di risposte.
Raccogliere pensieri...
I miei vorrei buttarli in mare
......
Se fossero di pietra,
sarebbero montagne,
ma sono quel che sono
dolci,amari
e costruiscono percorsi innaturali,
o forse no...
sentieri solo sconosciuti.
Ti sento compagna
...e ascolto il tuo silenzio,
nel silenzio del mio mondo.
nel mio silenzio,
nei pensieri che aprono finestre
e si allargano nel vento polveroso,
che corre marciapiedi di periferia,
portandosi in alto
voci sconosciute.
Ti sento compagna malinconica,
in cerca di risposte.
Raccogliere pensieri...
I miei vorrei buttarli in mare
......
Se fossero di pietra,
sarebbero montagne,
ma sono quel che sono
dolci,amari
e costruiscono percorsi innaturali,
o forse no...
sentieri solo sconosciuti.
Ti sento compagna
...e ascolto il tuo silenzio,
nel silenzio del mio mondo.
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14 Anni 11 Mesi fa #3674
da LaDea
Risposta da LaDea al topic Re:Le parole non dette
Confusa solo per un giorno o due,
imbarazzata, non spaventata,
incontro nel mio giardino un'inaspettata Fanciulla!
Fà segno, e i Boschi si scuotono.
Annuisce, e tutto ha inizio.
Sicuramente, in un tale paese,
Non ci sono mai stata!
(Emily Dickinson)
imbarazzata, non spaventata,
incontro nel mio giardino un'inaspettata Fanciulla!
Fà segno, e i Boschi si scuotono.
Annuisce, e tutto ha inizio.
Sicuramente, in un tale paese,
Non ci sono mai stata!
(Emily Dickinson)
Riduci
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14 Anni 11 Mesi fa #3691
da LaDea
Risposta da LaDea al topic Re:Le parole non dette
Le tue mani bianche
e la polvere sottile
tra le trame rovinate
dal tempo.
Era un sogno
o forse ricordo?
La mia mente squadra
e soppesa mendace,
afferra piccoli frammenti.
Però sussiste
resiste indomita
agli schiaffi del tempo
l'Impressione.
Ti conosco,
anche se tenace,
non posso negarti dolore
e altro dolore
sottende al riscatto.
Ti ho sognata stanotte
Piccola anima rugosa
Eri luce e buio
Un tavolo piano,
il decoro triste del nostro inverno.
e la polvere sottile
tra le trame rovinate
dal tempo.
Era un sogno
o forse ricordo?
La mia mente squadra
e soppesa mendace,
afferra piccoli frammenti.
Però sussiste
resiste indomita
agli schiaffi del tempo
l'Impressione.
Ti conosco,
anche se tenace,
non posso negarti dolore
e altro dolore
sottende al riscatto.
Ti ho sognata stanotte
Piccola anima rugosa
Eri luce e buio
Un tavolo piano,
il decoro triste del nostro inverno.
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14 Anni 11 Mesi fa #3702
da LaDea
Risposta da LaDea al topic Re:Le parole non dette
Il riflesso del sole sull'acqua mi ferisce gli occhi.
Abbasso le palpebre e mentre me ne sto in ascolto
sento il richiamo del vento ,che soffia leggero tra i pini,
in riva alla strada.. del lago.
Il passato mi si apre davanti...
con gli occhi della mente,rivedo il tuo sorriso
risento il tuo dolce profumo...
la vastità del tuo ricordo mi insegue,non si placa.
Vorrei liberarmi dalla prigione,che ho costruito,
con te ,in un altro tempo e in un altro mondo...troppo lontano.
Le lacrime mi bagnano gli occhi,
perchè sò che non avverrà mai...
La voglia di tornare a casa è travolgente,
è quel che desidero da troppo
è quel che cerco da tanto
è quel che ho sempre voluto..
Alzo gli occhi verso il cielo,comincio a viaggiare
sulla strada rialzata.... del tempo....
verso quella porta a torre ,chiusa e antica.
So esattamente che tu sei di là
che sorridi serenamente
e aspetti...aspetti me...
Abbasso le palpebre e mentre me ne sto in ascolto
sento il richiamo del vento ,che soffia leggero tra i pini,
in riva alla strada.. del lago.
Il passato mi si apre davanti...
con gli occhi della mente,rivedo il tuo sorriso
risento il tuo dolce profumo...
la vastità del tuo ricordo mi insegue,non si placa.
Vorrei liberarmi dalla prigione,che ho costruito,
con te ,in un altro tempo e in un altro mondo...troppo lontano.
Le lacrime mi bagnano gli occhi,
perchè sò che non avverrà mai...
La voglia di tornare a casa è travolgente,
è quel che desidero da troppo
è quel che cerco da tanto
è quel che ho sempre voluto..
Alzo gli occhi verso il cielo,comincio a viaggiare
sulla strada rialzata.... del tempo....
verso quella porta a torre ,chiusa e antica.
So esattamente che tu sei di là
che sorridi serenamente
e aspetti...aspetti me...
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14 Anni 11 Mesi fa #3738
da LaDea
Risposta da LaDea al topic Re:Le parole non dette
Pensiero,io non ho più parole.
Ma cosa sei tu in sostanza?
qualcosa che lacrima a volte,
e a volte dà luce.
Pensiero,dove hai le radici?
Nella mia anima folle
o nel mio grembo distrutto?
Sei così ardito vorace,
consumi ogni distanza;
dimmi che io mi ritorca
come ha già fatto Orfeo
guardando la sua Euridice,
e così possa perderti
nell'antro della follia
Ma cosa sei tu in sostanza?
qualcosa che lacrima a volte,
e a volte dà luce.
Pensiero,dove hai le radici?
Nella mia anima folle
o nel mio grembo distrutto?
Sei così ardito vorace,
consumi ogni distanza;
dimmi che io mi ritorca
come ha già fatto Orfeo
guardando la sua Euridice,
e così possa perderti
nell'antro della follia
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14 Anni 11 Mesi fa #3768
da LaDea
Risposta da LaDea al topic Re:Le parole non dette
Esiste qualcosa di più grande e più puro
rispetto a ciò che la bocca pronuncia.
Il silenzio illumina l'anima,
sussurra ai cuori e li unisce.
Il silenzio ci porta lontano da noi stessi,
ci fa veleggiare
nel firmamento dello spirito,
ci avvicina la cielo;
ci fa sentire che il corpo
è nulla più che una prigione,
e questo mondo è un luogo d'esilio.
K. Gibran
rispetto a ciò che la bocca pronuncia.
Il silenzio illumina l'anima,
sussurra ai cuori e li unisce.
Il silenzio ci porta lontano da noi stessi,
ci fa veleggiare
nel firmamento dello spirito,
ci avvicina la cielo;
ci fa sentire che il corpo
è nulla più che una prigione,
e questo mondo è un luogo d'esilio.
K. Gibran
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14 Anni 11 Mesi fa #3833
da LaDea
Risposta da LaDea al topic Re:Le parole non dette
Ogni volta che
pensavo al tuo silenzio
le mie giornate
diventavano buie
e temevo di non farcela..
Oggi che
il tuo silenzio c'è
io continuo a guardare la luce,
perchè ho imparato
che anche nel silenzio
ci sono milioni di parole
Parole non dette
pensavo al tuo silenzio
le mie giornate
diventavano buie
e temevo di non farcela..
Oggi che
il tuo silenzio c'è
io continuo a guardare la luce,
perchè ho imparato
che anche nel silenzio
ci sono milioni di parole
Parole non dette
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14 Anni 10 Mesi fa #4148
da LaDea
Risposta da LaDea al topic Re:Le parole non dette
Le parole non dette di Carlotta De Melas
Fatevi una domanda: se smetteste di parlare quanto tempo sarà necessario prima che qualcuno se ne accorga? Un’ora. Un giorno. Una settimana. Un mese. O un intero anno scolastico. Nel frattempo potete rispondere si o no alle domande, dire il vostro nome. Ma questo è forse parlare?
Una ragazza nella sua stanza si dipinge la labbra come se fossero sigillate da del filo spinato. Un segreto le resta chiuso nella gola. La gola le fa male.
E’ il primo giorno di scuola, il pulmino sbuffa davanti la fermata di casa.
Melinda Sordino è il nome della ragazza, ma tutti la chiamano Spia perché durante una festa è stata lei a chiamare la polizia e alcuni sono stati arrestati.
Gli sguardi sono cattivi, così come la parole che le poche persone che non la ignorano le dicono.
A casa la situazione non migliore. Non resta che nascondersi sotto le coperte, immaginandole come un rifugio inviolabile, chiudersi nell’armadio per sfogare la rabbia, o creare un mondo fatto di alberi negli scantinati della scuola. Un’altra soluzione è entrare in ospedale, fingersi ammalata per tentare di riposare.
Ma i ricordi corrono, raggiungendola ovunque si trovi.
Il silenzio urla disperato in assoluta solitudine.
Nessuno capisce. Nessuno.
Come spesso accade è l’arte ha mostrare il primo spiraglio di luce. Con l’arte puoi utilizzare ciò che ti ferisce per creare qualcosa di nuovo. E sarà proprio un professore ribelle, un vero artista che odia dare i voti agli studenti ad ascoltare il segreto terribile di Melinda.
Il potere delle parole è questo; nel momento in cui le pronunci le condividi, condividere significa alleggerire il tormento ad esso legato. Quando le parole le ripeti a voce alta sembrano più vere, maggiormente reali se qualcuno le ascolta insieme a te.
Durante quella festa, quando Melinda chiamò la polizia, per qualche minuto piovve e fu allora che Melinda inciampò in un tenero bacio, ma la tenerezza scivolò via diventando fango. Melinda non riuscì a urlare perché le tapparono la bocca. Da quella festa ritornò a casa da sola, con le scarpe in mano, il rossetto sbavato e schegge invisibili nella gola custodi di un segreto.
In silenzio.
Fatevi una domanda: se smetteste di parlare quanto tempo sarà necessario prima che qualcuno se ne accorga? Un’ora. Un giorno. Una settimana. Un mese. O un intero anno scolastico. Nel frattempo potete rispondere si o no alle domande, dire il vostro nome. Ma questo è forse parlare?
Una ragazza nella sua stanza si dipinge la labbra come se fossero sigillate da del filo spinato. Un segreto le resta chiuso nella gola. La gola le fa male.
E’ il primo giorno di scuola, il pulmino sbuffa davanti la fermata di casa.
Melinda Sordino è il nome della ragazza, ma tutti la chiamano Spia perché durante una festa è stata lei a chiamare la polizia e alcuni sono stati arrestati.
Gli sguardi sono cattivi, così come la parole che le poche persone che non la ignorano le dicono.
A casa la situazione non migliore. Non resta che nascondersi sotto le coperte, immaginandole come un rifugio inviolabile, chiudersi nell’armadio per sfogare la rabbia, o creare un mondo fatto di alberi negli scantinati della scuola. Un’altra soluzione è entrare in ospedale, fingersi ammalata per tentare di riposare.
Ma i ricordi corrono, raggiungendola ovunque si trovi.
Il silenzio urla disperato in assoluta solitudine.
Nessuno capisce. Nessuno.
Come spesso accade è l’arte ha mostrare il primo spiraglio di luce. Con l’arte puoi utilizzare ciò che ti ferisce per creare qualcosa di nuovo. E sarà proprio un professore ribelle, un vero artista che odia dare i voti agli studenti ad ascoltare il segreto terribile di Melinda.
Il potere delle parole è questo; nel momento in cui le pronunci le condividi, condividere significa alleggerire il tormento ad esso legato. Quando le parole le ripeti a voce alta sembrano più vere, maggiormente reali se qualcuno le ascolta insieme a te.
Durante quella festa, quando Melinda chiamò la polizia, per qualche minuto piovve e fu allora che Melinda inciampò in un tenero bacio, ma la tenerezza scivolò via diventando fango. Melinda non riuscì a urlare perché le tapparono la bocca. Da quella festa ritornò a casa da sola, con le scarpe in mano, il rossetto sbavato e schegge invisibili nella gola custodi di un segreto.
In silenzio.
Riduci
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da LaDea
Risposta da LaDea al topic Re:Le parole non dette
Dietro queste scatole
apparentemente vuote
è in silenzio che ti parlo.
La mia voce vuole arrivare al tuo cuore
ma forse son arrivati prima i miei pensieri.
perchè è un soffio che ci unisce
e il filo che ci collega è proprio lui..
il silenzio.
Il silenzio della voce,
il silenzio dei gesti,
che lascia parlare cio'
che troppo spesso rimane..
in silenzio.
apparentemente vuote
è in silenzio che ti parlo.
La mia voce vuole arrivare al tuo cuore
ma forse son arrivati prima i miei pensieri.
perchè è un soffio che ci unisce
e il filo che ci collega è proprio lui..
il silenzio.
Il silenzio della voce,
il silenzio dei gesti,
che lascia parlare cio'
che troppo spesso rimane..
in silenzio.
Riduci
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14 Anni 10 Mesi fa #4205
da LaDea
Risposta da LaDea al topic Re:Le parole non dette
Le parole non dette in ogni storia sono sacrificate per far valere i significati che avevamo scelto, come quei spazi vuoti serviti per far posto ad altre parole, oppure meritano un’ altra opportunità?
---
La vita è come un libro, pieno di parole, illusioni, desideri e delusioni, storie e pensieri, che s’ inizia per caso e non si vede l’ ora di conoscere i suoi capitoli successivi… ma quasi sempre si ha paura o quanto meno ci si preoccupa della sua fine.
A chi non è mai capitato di arrivare alla scena finale di un film o l’ ultimo paragrafo di un libro e pensare, desiderare se ci fosse stata un’ altra scena ancora, un’ altra pagina, un altro capitolo e magari un altro fine?
Qualcuna un giorno mi scrisse: “ non curarti dei miei silenzi. Essi sono come gli spazi vuoti tra le parole, vuoti ma importanti lo stesso per riuscire a distinguere le parole.”
Già, è così che imparai a non curarmi più di tanto delle pagine e persino capitoli vuoti capitati nel corso del libro di mio vissuto, finché fui certo di un altro inizio, un altro capitolo da essere scritto… ma come si fa a convivere il silenzio della fine, a convincersi che non ci sarà un altro capitolo e resistere alla tentazione di riscrivere il tutto da capo?!
È forse questo il motivo per cui, finita una storia, iniziamo una nuova storia della nostra vita cercando di ricalcare le vicissitudini della storia appena finita, vuoi per sfatare un finale non desiderato di cui comunque siamo stati autori, vuoi per avere di nuovo l’ opportunità di riaprire i giochi incompiuti, non curandosi fatalmente della genuinità della storia che sta per iniziare?!
---
La vita è come un libro, pieno di parole, illusioni, desideri e delusioni, storie e pensieri, che s’ inizia per caso e non si vede l’ ora di conoscere i suoi capitoli successivi… ma quasi sempre si ha paura o quanto meno ci si preoccupa della sua fine.
A chi non è mai capitato di arrivare alla scena finale di un film o l’ ultimo paragrafo di un libro e pensare, desiderare se ci fosse stata un’ altra scena ancora, un’ altra pagina, un altro capitolo e magari un altro fine?
Qualcuna un giorno mi scrisse: “ non curarti dei miei silenzi. Essi sono come gli spazi vuoti tra le parole, vuoti ma importanti lo stesso per riuscire a distinguere le parole.”
Già, è così che imparai a non curarmi più di tanto delle pagine e persino capitoli vuoti capitati nel corso del libro di mio vissuto, finché fui certo di un altro inizio, un altro capitolo da essere scritto… ma come si fa a convivere il silenzio della fine, a convincersi che non ci sarà un altro capitolo e resistere alla tentazione di riscrivere il tutto da capo?!
È forse questo il motivo per cui, finita una storia, iniziamo una nuova storia della nostra vita cercando di ricalcare le vicissitudini della storia appena finita, vuoi per sfatare un finale non desiderato di cui comunque siamo stati autori, vuoi per avere di nuovo l’ opportunità di riaprire i giochi incompiuti, non curandosi fatalmente della genuinità della storia che sta per iniziare?!
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