angelo_69 - Profilo utente di angelo_69 (Maschio)
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Profilo di angelo_69
79497
Maschio
02/05/1969
Toro
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Puglia
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Articolo | Categoria | Creato |
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Sono affetto da un morbo incurabile
Il mio difetto è un istinto incontrollabile
Se ti vedo devo averti tra le mie mani
Liquidato da ogni dottore “Non rimedio” queste le parole
Ma la mia cura potresti essere tu
Prima o dopo i pasti non importa
Due o tre volte al giorno sì mi bastano per sperare
Aiutami a guarire da questa mia malattia
Affetto da una strana forma di cleptomania
Voglio averti mia, solamente mia
Ora che non ho più via d’uscita
Ora che ogni porta è stata chiusa
Apri almeno le tue braccia verso me
Prima o dopo i pasti non importa
Due o tre volte al giorno sì mi bastano per volare
Aiutami a guarire da questa mia malattia
Affetto da una strana forma di cleptomania
Voglio averti mia, solamente mia
Già sto meglio se ti tengo tra le mie mani
Sto guarendo se ti tengo tra queste mani
Aiutami a guarire da questa mia malattia
Affetto da una strana forma di cleptomania
Voglio averti mia, solamente mia
Il mio difetto è un istinto incontrollabile
Se ti vedo devo averti tra le mie mani
Liquidato da ogni dottore “Non rimedio” queste le parole
Ma la mia cura potresti essere tu
Prima o dopo i pasti non importa
Due o tre volte al giorno sì mi bastano per sperare
Aiutami a guarire da questa mia malattia
Affetto da una strana forma di cleptomania
Voglio averti mia, solamente mia
Ora che non ho più via d’uscita
Ora che ogni porta è stata chiusa
Apri almeno le tue braccia verso me
Prima o dopo i pasti non importa
Due o tre volte al giorno sì mi bastano per volare
Aiutami a guarire da questa mia malattia
Affetto da una strana forma di cleptomania
Voglio averti mia, solamente mia
Già sto meglio se ti tengo tra le mie mani
Sto guarendo se ti tengo tra queste mani
Aiutami a guarire da questa mia malattia
Affetto da una strana forma di cleptomania
Voglio averti mia, solamente mia
Le finestre di Costantino Kavafis
In queste buie stanze dove passo
giornate soffocanti, io brancolo
in cerca di finestre. Una se ne aprisse,
a mia consolazione. Ma non ci sono finestre
o sarò io che non le so trovare.
Meglio così, forse. Può darsi
che la luce mi porti altro tormento.
E poi chissà quante mai cose nuove ci rivelerebbero
In queste buie stanze dove passo
giornate soffocanti, io brancolo
in cerca di finestre. Una se ne aprisse,
a mia consolazione. Ma non ci sono finestre
o sarò io che non le so trovare.
Meglio così, forse. Può darsi
che la luce mi porti altro tormento.
E poi chissà quante mai cose nuove ci rivelerebbero
A volte la solitudine è la miglior compagna, non fa' mai domande
e spesso da' delle risposte..
Giorno!
e spesso da' delle risposte..
Giorno!
angelo_69
La solitudine è la sorella del silenzio ...
evvvvvai con Neruda...bravo Angelo!
angelo_69
Grazie....dedicata ad una cara amica...
Amore a prima vista di W. Szymborska
Sono entrambi convinti che un sentimento improvviso li unì. E' bella una tale certezza ma l'incertezza è più bella.
Non conoscendosi prima, credono che non sia mai successo nulla fra loro.
Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi dove da tempo potevano incrociarsi?
Vorrei chiedere loro se non ricordano - una volta un faccia a faccia forse in una porta girevole? uno "scusi" nella ressa? un "ha sbagliato numero" nella cornetta? - ma conosco la risposta. No, non ricordano.
Li stupirebbe molto sapere che già da parecchio il caso stava giocando con loro.
Non ancora del tutto pronto a mutarsi per loro in destino, li avvicinava, li allontanava, gli tagliava la strada e soffocando un risolino si scansava con un salto.
Vi furono segni, segnali, che importa se indecifrabili. Forse tre anni fa o il martedì scorso
una fogliolina volò via da una spalla all'altra? Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
Chissà, era forse la palla tra i cespugli dell'infanzia?
Vi furono maniglie e campanelli in cui anzitempo
un tocco si posava sopra un tocco.
Valigie accostate nel deposito bagagli.
Una notte, forse, lo stesso sogno, subito confuso al risveglio.
Ogni inizio infatti è solo un seguito
e il libro degli eventi è sempre aperto a metà.
Sono entrambi convinti che un sentimento improvviso li unì. E' bella una tale certezza ma l'incertezza è più bella.
Non conoscendosi prima, credono che non sia mai successo nulla fra loro.
Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi dove da tempo potevano incrociarsi?
Vorrei chiedere loro se non ricordano - una volta un faccia a faccia forse in una porta girevole? uno "scusi" nella ressa? un "ha sbagliato numero" nella cornetta? - ma conosco la risposta. No, non ricordano.
Li stupirebbe molto sapere che già da parecchio il caso stava giocando con loro.
Non ancora del tutto pronto a mutarsi per loro in destino, li avvicinava, li allontanava, gli tagliava la strada e soffocando un risolino si scansava con un salto.
Vi furono segni, segnali, che importa se indecifrabili. Forse tre anni fa o il martedì scorso
una fogliolina volò via da una spalla all'altra? Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
Chissà, era forse la palla tra i cespugli dell'infanzia?
Vi furono maniglie e campanelli in cui anzitempo
un tocco si posava sopra un tocco.
Valigie accostate nel deposito bagagli.
Una notte, forse, lo stesso sogno, subito confuso al risveglio.
Ogni inizio infatti è solo un seguito
e il libro degli eventi è sempre aperto a metà.
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